“La via della fraternità e della vicinanza solidale” è l’unica strada da “percorrere insieme se si desidera uscire realmente dal labirinto buio della cultura dell’indifferenza e dello scarto”. “È l’unica in grado di farci superare realmente le difficoltà del nostro tempo e di farci approdare con sicurezza verso nuovi orizzonti di umanità e di ecclesialità”. Lo scrive mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, nell’editoriale che apre il periodico diocesano “La Parola”. “Il 2021 si apre, purtroppo, ancora con i segni delle molteplici e gravi problematiche legate alla pandemia, che ci interpellano fortemente come singoli e come comunità”, scrive il vescovo Fanelli. “Ci stiamo inoltrando in questo nuovo anno con quelle giuste preoccupazioni, che condividiamo con tutta la comunità civile (la salute, la campagna vaccinale, il lavoro, la scuola, la sanità, la giustizia, il territorio, gli anziani, i disoccupati, i poveri, ecc.); ma, desideriamo entrarvi, anche, con maggiore responsabilità e, in quanto cristiani, con un messaggio e uno stile di vita impregnati dalla speranza e derivanti dalla fede”. “A noi cristiani, nell’ora presente, è chiesto di risvegliare il dono battesimale e di rinvigorire, in noi e per quelli che non credono, il senso della speranza cristiana per generare nuove idealità, per ritrovare profezia ed eticità, per rilanciare il valore sociale della riconciliazione così da uscire da conflittualità e rancorosità”.