Stasera, alle 18, il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, presiederà la messa di apertura del “Pellegrinaggio pastorale” nelle parrocchie della diocesi, un evento che durerà fino al 2026. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su BergamoTv. La diretta televisiva permetterà a tutti di poter condividere la partenza di questo momento, mentre, per motivi di contingentamento dei posti secondo le norme di tutela, i posti in duomo saranno soltanto a invito, per i rappresentanti delle diverse componenti della diocesi.
“Il vescovo, simbolicamente con tutta la Chiesa bergamasca, si metterà in cammino in ascolto della vita che accade nel nostro territorio per creare un momento di condivisione con la vita ordinaria delle parrocchie, delle fraternità presbiterali e dei sacerdoti con il desiderio di incontrare il credente che vive la Chiesa bergamasca”, spiega una nota.
“Servire la vita dove la vita accade”: è questo l’invito della lettera pastorale che mons. Beschi ha consegnato alla diocesi nei mesi scorsi. In prima persona, il presule ha deciso di vivere questo come impegno personale e come stile episcopale, con il “Pellegrinaggio pastorale”: un cammino lungo che lo vedrà percorrere tutte le strade della diocesi per mesi, volendo raggiungere ogni singola parrocchia della diocesi.
Con ogni comunità il vescovo condividerà l’ordinarietà quotidiana, visiterà un ambito significativo, incontrerà i sacerdoti familiarmente nelle loro case, celebrerà l’Eucaristia e, come promesso nei momenti di preghiera vissuti uniti a distanza durante i mesi più oscuri della pandemia, pregherà un Rosario affidando alla Madonna le intenzioni e le sofferenze di tutti e di ciascuno.
L’immagine che fa sottofondo a questo “Pellegrinaggio pastorale” è significativa: “È un simpatico disegno che è stato regalato al vescovo durante la visita ad una parrocchia”. Quindi la prima idea è proprio quella del legame alla vita concreta. Così scrive il vescovo: “Il mio Pellegrinaggio pastorale avviene nel momento in cui siamo giunti a delineare tre corsie di un unico percorso contrassegnato dall’esigenza pastorale di declinare e soprattutto coniugare fede e vita, vangelo e cultura, chiesa e mondo. Le tre corsie sono: le comunità ecclesiali territoriali, le fraternità presbiterali e la parrocchia fraterna, ospitale e prossima. Come ogni pellegrinaggio, la meta non è un luogo, ma un incontro, lì dove si manifestano e si possono riconoscere i segni della presenza del Crocifisso Risorto che ci precede. Il pellegrinaggio diventa immagine della vita e di ciò che rivela il suo significato”. Una seconda caratteristica dell’immagine che accompagna il “Pellegrinaggio pastorale” è che “i confini della Chiesa bergamasca sono lo sfondo, ma i personaggi non sono dentro un edificio sacro, ma lo formano loro stessi, come pietre vive di una Chiesa viva, come membra del corpo di Cristo radunato attorno al vescovo, con età diverse, situazioni diverse, modalità diverse”.