Papa Francesco: “prendersi cura di chi soffre a causa del Covid-19”

“Vivere una Quaresima di carità vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19”. È l’appello contenuto nella parte finale del Messaggio per la Quaresima, diffuso oggi, in cui il Papa rilancia il tema dell’”amore sociale”, al centro della sua ultima enciclica Fratelli tutti, come antidoto al “contesto di grande incertezza sul domani” che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria in corso. “La carità, vissuta sulle orme di Cristo, nell’attenzione e nella compassione verso ciascuno, è la più alta espressione della nostra fede e della nostra speranza”, ricorda Francesco: “La carità si rallegra nel veder crescere l’altro. Ecco perché soffre quando l’altro si trova nell’angoscia: solo, malato, senzatetto, disprezzato, nel bisogno… La carità è lo slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi e che genera il vincolo della condivisione e della comunione. La carità, col suo dinamismo universale, può costruire un mondo nuovo, perché non è un sentimento sterile, bensì il modo migliore di raggiungere strade efficaci di sviluppo per tutti”. “La carità è dono che dà senso alla nostra vita e grazie al quale consideriamo chi versa nella privazione quale membro della nostra stessa famiglia, amico, fratello”, sintetizza il Papa: “Il poco, se condiviso con amore, non finisce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità”.

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