“Sappiamo che la crisi sanitaria di Covid-19 sta causando una crisi sociale in cui molti stanno attraversando un periodo di passione e morte”. Lo ha detto mons. Bruno-Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Papa per la Quaresima, diffuso oggi, in cui il Papa esorta innanzitutto, come esercizio di digiuno, a rompere “con uno stile di vita egocentrico e un consumo eccessivo, persino compulsivo”. “La Quaresima è un tempo per pregare, semplicemente nominando coloro che la vita mette sul nostro cammino e sperando con loro”, ha detto il relatore: “Attraverso questa esperienza di preghiera personale – ma sempre aperta all’Altro e agli altri – ci viene data l’ispirazione per confortare, consolare, incoraggiare, offrire sollecitudine e perdono a chi ci sta vicino. E questo si estende a coloro che sono lontani o in solitudine”. Infine, l’elemosina, che “è l’atto con cui esprimiamo la nostra compassione e carità” e usciamo “da noi stessi, per renderci vicini alla persona ferita, disprezzata, senza casa, bisognosa”. “La Quaresima è un tempo di donazione: ciò che abbiamo, ciò che sappiamo, ciò che siamo”, ha concluso Duffé: “La Quaresima ci apre dunque un cammino di conversione, sulle orme del Signore Gesù stesso, che ha vissuto fino in fondo la sua missione di Figlio e che Dio ha risuscitato il mattino di Pasqua. Questa è la nostra fede: è una speranza offerta ad ogni vivente, al di là della sofferenza e della morte. Ha nelle sue mani e sul suo corpo le tracce delle nostre ingiustizie e del nostro dolore, ma sta davanti a noi e ci chiama a una vita nuova”.