Etiopia: Caritas italiana, “100 giorni di guerra nel Tigray, grave catastrofe umanitaria”

“Sono 100 giorni che nel nord dell’Etiopia, nella regione del Tigray, è in atto una guerra civile tra forze federali e quelle regionali che sta colpendo soprattutto la popolazione civile, provocando una catastrofe umanitaria che le stesse autorità locali definiscono tra le peggiori di sempre”. Lo dichiara Caritas italiana, soffermandosi su una crisi che sta causando “decine di migliaia” di “vittime civili, più di 2,3 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, oltre 1,3 milioni gli sfollati interni”. Caritas italiana segnala, inoltre, che “una larga parte del Tigray è in situazione di grave insicurezza alimentare con i primi morti per fame, più di 60.000 le persone fuggite nel vicino Sudan dall’inizio degli scontri”. “Vi è un urgente bisogno di assistenza sanitaria, cibo, protezione per le categorie più vulnerabili, alloggi temporanei, accesso ad acqua e igiene”. Preoccupa la condizione dei circa 96.000 rifugiati eritrei ospitati in diversi campi nella regione alcuni dei quali risultano essere “gravemente danneggiati”.
Caritas italiana sostiene da anni le iniziative di Caritas Etiopia in favore delle vittime di insicurezza alimentare e da catastrofi ambientali che ciclicamente colpiscono il Paese. Continua la vicinanza alla Chiesa locale anche per la crisi nel Tigray. Un vasto programma di aiuti della durata di un anno è stato lanciato per garantire un supporto nutrizionale ai bambini minori di 5 anni malnutriti e la distribuzione di voucher per l’acquisto di cibo, la consegna di semi e animali per la ripresa di attività di sostentamento familiare. Sono anche in corso distribuzioni di materiale agli sfollati, quali materassi, abiti, coperte, utensili per cucinare, secchi per la raccolta e la conservazione dell’acqua e distribuzione diretta di acqua in attesa che siano ripristinati i sistemi idrici danneggiati dal conflitto. Inoltre, si vuole garantire un supporto medico-sanitario a bambini e anziani, kit per il trattamento del trauma, counselling e supporto psicologico, kit scolastici per gli sfollati. Infine, si prevedono attività per favorire il dialogo e la convivenza pacifica. Per poter proseguire queste attività, Caritas italiana invita a una solidarietà concreta in aiuto alle popolazioni vittime del conflitto contribuendo al sostegno delle iniziative della rete Caritas e si unisce agli appelli della Chiesa locale e del Papa affinché “cessino le violenze, siano tutelati i civili, sia garantito l’accesso agli aiuti, si torni al dialogo e le popolazioni possano ritrovare la pace”.

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