Nel periodo 20 gennaio-2 febbraio, l’Rt medio nazionale calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,95 (range 0,86-1,06), in lieve crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’uno. È quanto emerge dal report del monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 1-7 febbraio con dati aggiornati al 10 febbraio. Questa settimana si osserva una stabilità nel livello generale del rischio. Umbria e Provincia autonoma di Bolzano hanno un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020, mentre sono 10 (contro le 11 la settimana precedente) le Regioni/Province autonome con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 9 con rischio basso. Nove Regioni/Province autonome hanno un Rt maggiore di 1 – P. A. Bolzano, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Puglia, Toscana, P. A. Trento e Umbria – di cui 7 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. Le altre Regioni/Province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario tipo uno.
Diminuisce il numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (5). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.214 (02/02/2021) a 2.143 (09/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in lieve diminuzione, da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).