A Prato un altro passo verso il Museo di arte sacra in San Domenico è stato compiuto. Il nuovo tassello del progetto è stato posto grazie alla donazione che il collezionista d’arte Carlo Palli, uno tra i più grandi in Italia e in Europa, ha fatto alla diocesi toscana. Oltre 150 opere d’arte contemporanea a tema religioso saranno esposte a partire dalla fine di marzo in una mostra in via di realizzazione e questo importante nucleo composto da sculture, quadri e installazioni costituirà una delle due sezioni nelle quali sarà suddiviso il Museo: una d’arte sacra contemporanea e l’altra di arte sacra antica. Non solo, Palli avrà anche un ruolo attivo, perché il vescovo Giovanni Nerbini lo ha nominato curatore della sezione contemporanea, mentre Claudio Cerretelli, direttore dei Musei diocesani, sarà il curatore della sezione antica.
Gli spazi di questa mostra e quelli del futuro Museo sono quelli che dal 1974 al 2012 hanno ospitato il Museo di pittura murale per la conservazione di affreschi staccati, graffiti antichi e sinopie. Un caso unico nel genere in Italia che adesso mostrerà nuovamente i suoi tesori, come le sinopie di Paolo Uccello e quelle del Tabernacolo di Sant’Anna a Figline. Poi la citata sezione contemporanea composta dalla donazione proveniente dall’archivio Carlo Palli. “Molte di queste opere sono inedite, mentre altre sono realizzate appositamente per questa mostra”, sottolinea Palli. Tra i tanti artisti Emilio Isgrò, Hermann Nitsch, l’architetto radicale Alessandro Poli, la pratese Gabriella Furlani, Elio De Luca, Ignazio Fresu e Marcello Aitiani.
Allo studio una sezione archeologica, perché durante i restauri sono stati ritrovati dei rari vasi intatti di epoca medievale all’interno delle volte del coro della chiesa.