“Solo nella condivisione e nella presa in carico dei più deboli possiamo intravedere una speranza di salvezza per tutti”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, presentando e consegnando al sindaco Dario Nardella il Messaggio di Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale della pace, nel corso di una cerimonia in sala Lorenzo a Palazzo Vecchio. Presenti anche l’assessore al Dialogo con le confessioni religiose, Alessandro Martini, il presidente del Consiglio comunale, Luca Milani, e i vicepresidenti Emanuele Cocollini e Maria Federica Giuliani, il presidente della Commissione consiliare pace, Donata Bianchi.
Diversi i brani del Messaggio riproposti dal porporato, secondo cui “il contesto di pandemia in cui ci troviamo dà particolare attualità a queste parole”. Proprio quanto stiamo vivendo da un anno “rende evidente come siano estesi i legami tra gli uomini e tra noi e il creato, così che nessuno può pensare di isolare una regione dall’altra sulla terra, ma neanche un problema dall’altro, le malattie dalla fame e dalla guerra”. Secondo il cardinale, “c’è da scegliere: o isolarci, difenderci, erigere barriere mai del tutto impenetrabili, o prendere su di noi i problemi degli altri, impegnarsi per la cura soprattutto dei più deboli, per tenere insieme l’edificio del mondo, per evitare che i punti fragili del tessuto delle società portino alla lacerazione che può travolgere tutti”. “La questione della pace – ha ammonito – è questione di tutti e comincia dal prendersi cura gli uni degli altri, perché nessuno resti indietro, sia escluso, ritenuto uno scarto”.