Da oggi è attivo il sito in russo della rivista dei gesuiti “La civiltà cattolica) (https://laciviltacattolica.ru/). Nel pomeriggio, un webinar ha segnato l’avvio di questa nuova esperienza. “Che la rivista intenda rivolgersi a un pubblico russo è segnale indicativo nel senso del dialogo tra culture, fedi, popoli” ha affermato l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano. “La conoscenza reciproca è l’unico mezzo per rafforzare i legami che ci mettono al riparo dalle difficoltà del momento e permettono di mantenere viva l’amicizia tra il popolo italiano e quello russo”, ha continuato. Per il nunzio apostolico Giovanni D’Aniello particolarmente significativo è che il lancio sia avvenuto alla vigilia del quinto anniversario dello storico incontro di L’Avana tra Francesco e Kirill (12 febbraio 2016). Ciò “non può non richiamare l’alto contenuto della dichiarazione congiunta” ma anche quanto detto dai due leader spirituali dopo la firma: “L’unità si fa camminando”, detto da papa Francesco e “l’unità si fa insieme” detto dal patriarca Kirill. Sull’incontro dell’Avana e il suo significato è tornato l’ortodosso Giovanni Guaita, che ha ripercorso il contesto e alcuni elementi che hanno portato a quel momento: “rappresenta un importante precedente”, sebbene sia stato “minimalista”, preparato in fretta, svolto a porte chiuse, con un protocollo secolare. Guaita ha rintracciato, nella dichiarazione, la preghiera che insieme non è stata pronunciata: “Non hanno pregato insieme, ma ciascuno ha pregato”. E in quel “contesto surreale dell’aeroporto, in cui è stato firmato un testo che non è solo diplomaticamente ben fatto, ma anche spirituale, c’era l’icona della Madre di Dio Odigitria, cioè che indica il cammino. Quindi non resta che percorrere quel cammino”, ha concluso padre Guaita. “Io c’ero all’Avana” ha raccontato padre Antonio Spadaro, direttore della Rivista, concludendo il webinar, “e ricordo il senso di attesa fortissimo tra le due delegazioni” che dopo l’incontro “hanno incominciato a parlare, sorridersi; e l’ho sentito come un segno di consolazione”. E ha aggiunto: “Ero rimasto chiuso dentro la sala dell’incontro e ho sentito che cosa il Papa ha detto al Patriarca, offrendo il suo dono personale: ‘Le regalo questo calice perché quando celebrerà possa pregare per me che sono un peccatore!’”. Secondo padre Spadaro, “il sorriso tra il Papa e il Patriarca, queste parole nella consegna dei doni, sono la cosa più importante di quell’evento”. E oggi, “l’edizione russa della rivista vuole essere un frutto di quell’incontro e una prosecuzione di quella stretta di mano, un gesto di amicizia, una mano tesa”. L’edizione russa della rivista, resa possibile grazie al sostegno di Banca Intesa Russia, si aggiunge all’edizione francese, inglese, coreana, cinese, giapponese e spagnola.