“Sono seriamente preoccupata per la situazione in Myanmar a seguito della destituzione del governo civile e della detenzione arbitraria di dozzine di leader politici, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti e altri da parte dei militari oggi. Mi associo alla richiesta del Segretario generale dell’Onu affinché la leadership militare rispetti l’esito delle elezioni”. È il commento di Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Bachelet chiede “il rilascio immediato” delle 45 persone detenute – compresi parlamentari eletti – e riferisce di “notizie inquietanti di giornalisti molestati o attaccati e restrizioni su internet e social media, che limiteranno l’accesso alle informazioni e alla libertà di espressione in questo momento critico e spaventoso per il popolo del Myanmar”. Le forze di sicurezza presidiano la capitale Nay Pyi Taw e altre città, per cui Bachelet esprime “profondi timori di una violenta repressione delle voci dissenzienti”. “Ricordo alla leadership militare – afferma – che il Myanmar è vincolato dal diritto internazionale per i diritti umani, compreso il rispetto del diritto di riunione pacifica e l’astensione dall’uso della forza inutile o eccessiva”. L’Alto Commissario Onu esorta la comunità internazionale “ad essere solidale con il popolo del Myanmar in questo momento” e chiede ad alcuni Stati di “prendere provvedimenti per prevenire lo sgretolamento delle fragili conquiste democratiche e dei diritti umani realizzati dal Myanmar durante la transizione dal governo militare”.