“Carissimo Emmanuel il tempo è compiuto anche per te: tra pochi istanti sarai ordinato presbitero. I cinque presbiteri, ordinati il 29 giugno di quest’anno, qui presenti: Daniele, Michael, Samy, Simone e Vittorio, con gioia e trepidazione attendono il tuo ‘eccomi’”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente nella Cei, nell’omelia pronunciata nella celebrazione eucaristica durante la quale ha ordinato sacerdote il giovane seminarista Emmanuel-John Boluwatife Olajide, originario della Nigeria, avvenuta ieri nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Concelebranti sono stati il vescovo ausiliare, mons. Marco Salvi, il rettore del Pontificio Seminario Umbro “Pio XI” di Assisi, don Andrea Andreozzi, e diversi sacerdoti. Presenti i compagni di seminario e numerosi fedeli provenienti anche dalla Nigeria e dalle parrocchie di Magione, Case Bruciate, Elce, Sant’Agostino e Madonna Alta di Perugia e di Marsciano dove il neo sacerdote ha prestato servizio durante la formazione. In quest’ultima, come ha annunciato il cardinale, don Emmanuel presterà il suo ministero sacerdotale. Il card. Bassetti, all’inizio della celebrazione – informa la diocesi – ha parlato di “una solennità di Maria Immacolata che porta una sorpresa, una ordinazione al presbiterato”, con il più giovane sacerdote durante il suo episcopato (don Emmanuel compirà 24 anni il prossimo 31 dicembre), “che con l’aiuto di Dio – ha proseguito – completa un evento per la nostra Chiesa diocesana, quello di vedere ordinati in un anno sei sacerdoti”. Al termine della messa, come è consuetudine, ha preso la parola il neo sacerdote, che rivolgendosi al cardinale ha detto: “Grazie eminenza per aver creduto nella mia vocazione, anche nei momenti di dubbi si è reso strumento di Dio nella mia vita e mi ha introdotto in maniera particolare alla comunità diocesana, che oggi diventa la mia famiglia, e per mezzo delle sue mani entro a far parte della famiglia presbiterale perugino-pievese. La sua paternità dimostrata è stata ed è segno visibile della paternità di Dio verso di me”.