Nella cattedrale di Oristano è stata celebrata, ieri, la professione solenne di sei giovani suore – quattro suore indiane e due brasiliane – della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Genoni. La Congregazione, divenuta nota a livello nazionale per le parole di elogio di Papa Francesco nel marzo 2019 a suor Maria Concetta Esu, è stata fondata dal venerabile p. Felice Prinetti il 20 settembre 1888.
Da quel giorno, il piccolo gruppo di donne guidate da Eugenia Montixi crebbero al punto da divenire tra gli Ordini religiosi femminili più grandi della Sardegna. Molto presto si aprirono case e, soprattutto, scuole nella Penisola. Le religiose sentirono la necessità di rispondere alla chiamata missionaria fondando case in tutti i continenti. Sebbene negli ultimi due o tre decenni il numero degli ingressi non riesca a coprire i decessi delle religiose, le “giuseppine” hanno puntato tanto sulla formazione professionale, umana e spirituale delle aspiranti. Hanno approfondito il discernimento vocazionale, hanno scelto di curarsi delle persone più che delle strutture. Mons. Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba, nel presiedere la celebrazione eucaristica ha voluto sottolineare la profondità del valore perpetuo dei voti di fronte a un dilagare di decisionalità part-time, a tempo determinato, a intermittenza.