“La pandemia sarà con noi per molto tempo ancora e tutti cerchiamo di trovare il modo per conviverci. Nonostante alcuni ritorni alla normalità, la vita continua ad essere molto difficile per molti, specialmente per quelli il cui reddito dipende dai pellegrini e dalle industrie dei viaggi”. Parte da questa considerazione la tradizionale riflessione natalizia di Sami El-Yousef, l’amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme, diffusa oggi dai canali ufficiali del Patriarcato. Il ritorno alla normalità è reso difficile dalle varianti della pandemia che spingono, scrive El-Yousef, i Paesi a limitare i viaggi internazionali. Israele sembra reggere bene all’urto “con un tasso di disoccupazione tornato al 5% dopo aver toccato il 27% al culmine della pandemia. La Palestina deve fare i conti con tassi di disoccupazione di circa il 28% in Cisgiordania e di circa il 50% a Gaza, mentre in Giordania è di circa il 25%”. Percentuali alte che, sottolinea l’amministratore delegato, specialmente in Palestina e Giordania hanno quadruplicato le richieste di aiuto ai nostri operatori. Nonostante ciò centinaia di rifugiati iracheni continuano a beneficiare di aiuti, così come decine di famiglie a Gerusalemme. A Gaza circa 70 giovani sono stati impiegati attraverso il programma di creazione di posti di lavoro. Proseguono anche i programmi umanitari del Patriarcato nell’ambito della assistenza sociale, sanitaria e scolastica”. Anche quest’anno da Gaza sono arrivate notizie di guerra, “un’escalation insensata che ha portato a gravi distruzioni non solo di edifici e infrastrutture, ma anche nelle anime delle persone. La visita di solidarietà nella Striscia del patriarca latino, Pierbattista Pizzaballa, due settimane dopo la fine delle ostilità – annota El-Yousef – è stata molto apprezzata da tutti e rappresenta un gesto forte verso i più deboli ed emarginati che avranno sempre la priorità all’interno della Chiesa”. A tale riguardo il Patriarcato latino ha aumentato le risorse per “i nostri fratelli e sorelle che vivono lì e che possono contare sull’eccezionale lavoro del parroco p. Gabriel Romanelli, che nonostante la sua malattia ha scelto di rimanere a Gaza ed essere faro di speranza per la nostra gente”. Note positive arrivano dalle scuole del Patriarcato latino, tornate in aula a settembre nonostante la pandemia. “Oltre 19.000 studenti che frequentano 44 delle nostre scuole in Giordania, Israele e Palestina – spiega El-Yousef – sono stati molto felici di tornare a scuola dopo l’esperienza online dell’anno prima”. Di contro “si registrano anche le defezioni di alcune centinaia di studenti delle nostre scuole che – scrive l’amministratore delegato – per motivi finanziari hanno deciso di trasferirsi nelle scuole pubbliche poiché sentivano di poter ottenere gratuitamente la stessa esperienza online durante la pandemia. Tuttavia sono tanti coloro che, dopo aver sperimentato l’offerta delle nostre scuole, ora desiderano tornarvi”. Migliorata nel corso di questo 2021 anche l’attività pastorale, con “le chiese aperte normalmente così come le iniziative parrocchiali grazie all’adozione di tutte le precauzioni sanitarie”. El-Yousef cita i campi estivi per migliaia di bambini e giovani, la celebrazione di matrimoni, battesimi e funerali che hanno visto tanta partecipazione grazie anche all’allentamento delle norme governative. Grande la partecipazione di fedeli alla recente celebrazione di Nostra Signora Regina della Palestina a Deir Rafat e dell’apertura del Sinodo. Un ultimo passaggio della riflessione l’amministratore delegato lo dedica alla visita, finita ieri, di Papa Francesco a Cipro, che fa parte del Patriarcato latino di Gerusalemme, e in Grecia. Ricordando l’attenzione del Papa ai migranti e ai rifugiati, El-Yousef ribadisce l’impegno del Patriarcato latino di Gerusalemme “nel servire i migranti e i richiedenti asilo sia in Israele che in Giordania. I messaggi di Sua Santità ci incoraggiano non solo a mantenere la rotta ma ad intensificare gli sforzi per servire i meno abbienti e aiutarli a rafforzare la loro fede e la speranza”. “La pandemia ci ha insegnato a non dimenticare la preghiera per trovare la forza di affrontare le tante sfide”, conclude El-Yousef che non manca di ringraziare tutti quelli che con generosità, da ogni parte del mondo, hanno contribuito a rendere possibile l’azione solidale del Patriarcato latino, in particolare i membri dell’Ordine del Santo Sepolcro.