“Ci uniamo a quegli aspetti che la signora Xiomara Castro ha indicato come priorità del suo governo e che anche noi privilegiamo”. In particolare, il bene comune sia ricercato “a favore dei più poveri ed esclusi”. La Conferenza episcopale dell’Honduras, in una nota firmata dal suo presidente mons. Ángel Garachana Pérez, vescovo di San Pedro Sula, e dal segretario generale, mons. Emigdio Duarte Figueroa, saluta in questo modo l’elezione a presidente della Repubblica di Xiomara Castro. Una vittoria netta, attorno al 50% dei consensi, anche se non ancora sancita dal lentissimo scrutinio, dopo dieci giorni arrivato a circa il 90% delle schede. Ancora più lento lo spoglio riguardante le elezioni per il Parlamento e per le Amministrazioni locali, rispetto al quale si assiste a voci di frodi e brogli, come denunciano gli stessi vescovi.
La Conferenza episcopale mette in evidenza che Castro è la prima donna a guidare il Paese e a lei chiedono di governare perseguendo “un autentico sviluppo e crescita del nostro Paese e ogni famiglia”. Tra i punti programmatici prioritari sottolineati dai vescovi ci sono “l’eliminazione della povertà, la lotta all’impunità, la creazione di posti di lavoro, la dignità del sistema sanitario e dell’istruzione”.
Allo stesso tempo, la nota sottolinea che la votazione presidenziale “è solo una delle componenti delle elezioni svoltesi di recente”, poiché “sono state elette autorità per i 298 Comuni del Paese e, inoltre, i deputati al Congresso nazionale”. Rispetto a queste elezioni, “con molto rammarico e sincera preoccupazione, abbiamo visto che innumerevoli voci si sono alzate negli ultimi giorni, sottolineando che sono state effettuate frodi per questi altri livelli elettivi”.
Pertanto, i vescovi honduregni invitano gli enti responsabili “a prestare la dovuta attenzione a tali reclami e a risolverli rapidamente e in base alla legge. Per il bene del nostro Paese, non ci possono essere dubbi sulla trasparenza nel conteggio dei voti e sul rispetto della decisione degli elettori”.