Afghanistan: Iacomini (Unicef Italia), “situazione umanitaria disastrosa, manca cibo e riscaldamento”

“La situazione umanitaria continua a deteriorarsi in Afghanistan. Ci sono allarmanti interruzioni nei servizi sanitari e nutrizionali, una disastrosa crisi alimentare, siccità, epidemie di morbillo, diarrea, poliomielite e altre malattie prevenibili, nonché l’inizio paralizzante dell’inverno. È un quadro sconfortante”: lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce Unicef Itali,a nel giorno del lancio della più grande richiesta di aiuti per un Paese da parte dell’Unicef. “I nostri uffici sul territorio ci informano che l’attuale situazione umanitaria in Afghanistan è terribile, soprattutto per i bambini. L’inverno è già iniziato e, senza ulteriori finanziamenti, l’Unicef e i suoi partner non saranno in grado di raggiungere i bambini e le famiglie che hanno più bisogno di noi – racconta -. Mentre le famiglie lottano per mettere in tavola del cibo e i sistemi sanitari sono al collasso, milioni di bambini afgani corrono il rischio di morire di fame e di freddo. Altri lottano per accedere all’acqua e ai servizi igienici, sono tagliati fuori dalle scuole e sono a maggior rischio di violenze. La disperazione delle famiglie e dei bambini aumenta”. L’Unicef Afghanistan stima che 1 bambino su 2 sotto i cinque anni sarà gravemente malnutrito nel 2022 a causa della crisi alimentare e dello scarso accesso all’acqua, ai servizi igienici. Continuano le epidemie di malattie potenzialmente letali, con oltre 60.000 casi di morbillo segnalati nel 2021. Si stima che 8 afghani su 10 bevano acqua batteriologicamente contaminata. Inoltre, 10 milioni di bambini rischiano di abbandonare la scuola se gli stipendi degli insegnanti non vengono pagati e se persistono livelli di povertà paralizzanti. Quasi 4,5 milioni di bambini hanno bisogno di salute mentale e sostegno psicosociale. “Con le rigide condizioni invernali, dove le temperature possono raggiungere anche i -12 gradi Celsius, le famiglie stanno lottando per riscaldare le loro case e tenere al caldo i loro bambini ma manca davvero tutto. È tempo di rispettare le promesse fatte ad agosto al popolo afghano, non possiamo lasciarli soli”, conclude.

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