La Statuina per il Presepe 2021 promossa dalla Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del “Manifesto di Assisi”, è “l’imprenditore che usa la tecnologia” a significare la centralità dell’impresa che affronta nuove sfide per la crescita economica e sociale del Paese. Obiettivo dell’iniziativa è aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente ma anche del futuro. L’anno scorso fu un’infermiera a ricordare il debito in tempo di Covid verso tutti coloro che operano nella sanità. Quest’anno è l’imprenditore che ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown. Le statuine saranno distribuite su tutto il territorio nazionale e consegnate ai Vescovi delle 226 Diocesi italiane. “Quest’anno – sottolinea Marco Granelli, Presidente di Confartigianato – portiamo nel Presepe il simbolo dei milioni di artigiani e piccoli imprenditori italiani che hanno saputo reagire alla crisi e oggi sono pronti a contribuire alla ripartenza del Paese. La statuina, realizzata in cartapesta dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, è l’emblema degli uomini e delle donne di buona volontà impegnati, con le loro aziende, a costruire un futuro nuovo, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. Imprenditori che usano gli strumenti digitali e tecnologici per rilanciare le radici profonde della nostra tradizione produttiva, dell’eccellenza manifatturiera made in Italy”. “La tradizione del presepe – dichiara Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – nata nel 1223 a Greccio ad opera di San Francesco, è importantissima per le nostre comunità. Nel piccolo abbiamo voluto aggiungere nuove attività, nuovi mestieri legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al presepe come chiave anche del futuro. Come ha detto Papa Francesco per uscire da questa crisi dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune”. “L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia Covid più forte di prima grazie ad un esercito di quasi un milione di agricoltori e allevatori che non hanno mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari ai cittadini anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà che l’agricoltura moderna è oggi in grado di offrire nonostante le difficoltà determinate dall’emergenza” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che sottolinea che “si tratta di un risultato reso possibile dalla capacità degli imprenditori agricoli di coniugare tradizione e innovazione facendo delle campagne italiane le più green d’Europa anche grazie agli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni”.