“L’importanza di questo incontro emerge chiaro nelle parole stesse pronunciate oggi dal Papa, cioè il fratello è fratello e quindi tra fratelli è importante incontrarsi per tenere vivo un dialogo. Penso che nasca da qui l’importanza del prossimo incontro tra il Papa e il Patriarca”. Interpellato dal Sir, mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi russi, commenta a caldo l’annuncio dato questa mattina da Papa Francesco di un incontro “non lontano” con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. “Va notato – aggiunge l’arcivescovo – che Papa Francesco aveva parlato proprio di un incontro fraterno tra due fratelli quando ci fu l’incontro a Cuba, a L’Avana. Mi sembra quindi che questo aspetto di fraternità non sia secondario”. Mons. Pezzi non si dice sorpreso della notizia. “Avevamo avuto sentore di questa possibilità già nei mesi scorsi”, dice e ricorda che il 6 ottobre il Metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, era stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco. “Subito dopo la sua ultima visita a Roma lo stesso Metropolita Hilarion aveva parlato di un futuro incontro tra il papa e il Patriarca. Penso quindi che probabilmente siano andati avanti i preparativi. Tra l’altro il Papa oggi ha detto che la prossima settimana il metropolita va a trovarlo per concordare questo possibile incontro”. Riguardo invece al luogo dell’incontro, l’arcivescovo ammette: “Non so nulla di questo viaggio in Finlandia del Patriarca”. L’ultimo pensiero dell’arcivescovo di Mosca va all’attuale situazione nella regione. “La situazione preoccupa”, dice, “sia per il perdurare ad alta intensità dell’epidemia e sia per la necessità di una pace più stabile rispetto all’attuale momento”. Era il 12 febbraio del 2016 quando sull’isola di Cuba, a L’Avana, Papa Francesco e il Patriarca Kirill scrissero una pagina di storia nelle relazioni tra le due Chiese. L’incontro – il primo tra i due primati, dallo scisma del 1054 – avvenne nell’aeroporto internazionale “Jose Marti” a L’Avana. Fu sigillato con la firma ad una Dichiarazione comune che dettò poi l’agenda dei rapporti negli anni a venire. Anche in quella occasione, la prima parola che pronunciò Papa Francesco al Patriarca, fu “fratello”. “Finalmente, fratello – disse -: è chiaro che questa è la volontà di Dio”. E Kirill rispose: “Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilità di incontrarci e questo è bello”.