Papa in Grecia: messa ad Atene, “Dio non ci raggiunge tra gli applausi, ma nei nostri deserti esistenziali”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Dio, adesso come allora, volge lo sguardo dove dominano tristezza e solitudine”. È il “paradosso del deserto”, al centro dell’omelia della Messa presieduta dal Papa alla Megaron Concert Hall di Atene. “Possiamo sperimentarlo nella vita”, ha commentato Francesco: “Egli spesso non riesce a raggiungerci mentre siamo tra gli applausi e pensiamo solo a noi stessi; ci riesce soprattutto nelle ore della prova. Ci visita nelle situazioni difficili, nei nostri vuoti che gli lasciano spazio, nei nostri deserti esistenziali”. “Nella vita di una persona o di un popolo non mancano momenti in cui si ha l’impressione di trovarsi in un deserto”, ha fatto notare il Papa: “Ed ecco che proprio lì si fa presente il Signore, il quale spesso non viene accolto da chi si sente riuscito, ma da chi sente di non farcela. E viene con parole di vicinanza, compassione e tenerezza”. “Predicando nel deserto, Giovanni ci assicura che il Signore viene a liberarci e a ridarci vita proprio nelle situazioni che sembrano irredimibili, senza vie d’uscita”, ha spiegato Francesco: “Non c’è dunque luogo che Dio non voglia visitare. E oggi non possiamo che provare gioia nel vederlo scegliere il deserto, per raggiungerci nella nostra piccolezza che ama e nella nostra aridità che vuole dissetare! Non temete la piccolezza, perché la questione non è essere piccoli e pochi, ma aprirsi a Dio e agli altri. E non temete nemmeno le aridità, perché non le teme Dio, che lì viene a visitarci!”.

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