“Come ci dice il Papa, bisogna ascoltare la gente. La domanda di futuro, la domanda di speranza, chiede di essere ‘intercettata’”. Lo ha detto questa mattina il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel suo saluto di apertura alla quinta edizione del convegno nazionale “Chiesa e salute mentale”, promosso oggi a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense, dal Tavolo sulla salute mentale costituito presso l’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. Titolo dell’evento “Alla ricerca del tempo futuro”. “I diversi relatori di oggi, ciascuno nel loro specifico campo di azione, nei loro studi medici, nelle corsie delle loro Unità operative, nelle aule universitarie, come pure i giornalisti – l’esortazione del porporato –, sono chiamati ad un ascolto particolarmente attento e custode della dignità della persona umana, perché il campo di investigazione e di intervento medico è legato alla salute mentale. Potremmo quasi parafrasare così: ‘c’era la pandemia, avevo paura e mi hai ascoltato’”. La pandemia, ha osservato Bassetti, “sembra avere in qualche modo accelerato la crescita dei disagi mentali, forse anche delle patologie, accentuando paure, zone d’ombra, tensioni e incomprensioni. Al professionista sanitario, come all’operatore pastorale” è allora chiesto di “stare in ascolto, di entrare in una dimensione di ascolto. Anche questo diventa, per noi all’interno della Chiesa italiana, un vero e proprio cammino sinodale”.