“Crediamo che la Sua parola ci aiuterà ad ascoltare “cosa dice lo Spirito alle Chiese” (cfr Ap 2,7) e avrà la forza di incoraggiarci a trovare la fede e il modo di “gettare le reti al largo” (cfr Lc 5,4), secondo l’incitamento di nostro Signore! Santo Padre, Le diamo con gratitudine il benvenuto!”. Con queste parole Mons. Sevastianos Rossolatos, Arcivescovo emerito di Atene, Presidente della Conferenza Episcopale di Grecia, ha accolto questo pomeriggio nella Cattedrale di San Dionigi di Atene Papa Francesco che qui sta incontrando i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti della Chiesa cattolica di Grecia. Una Chiesa – ha detto mons. Rossolatos – costituita da comunità di tre tradizioni liturgiche: quella latina, quella bizantina e quella armena e che oggi ha cominciato a risentire della globalizzazione e della secolarizzazione che – ha detto l’arcivescovo – “hanno indebolito il supporto sociale della fede tradizionale e mostrato le falle, tuttora presenti, del nostro modo di coltivare la fede”. Il risultato è che oggi con la fede “anche il rigoglio vocazionale è sfiorito, col risultato che oggi la maggior parte dei sacerdoti e dei religiosi proviene da altri Paesi”. “Oltre a ciò, negli ultimi 30 anni, la nostra Chiesa in Grecia ha cambiato volto. I nostri fratelli immigrati, che vivono qui da noi, sono numericamente più di noi”. Rossolatos ha parlato anche delle difficoltà delle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Ortodossa, sorella nostra ma ha anche aggiunto che “nonostante ciò, lì dove abitano insieme cattolici e ortodossi, ci sono e si promuovono le relazioni, il rispetto e l’amore cristiano tangibile”.