“Quest’anno si è verificata un’ondata di gravi violazioni contro i bambini sia nei conflitti prolungati che in quelli nuovi. Dall’Afghanistan allo Yemen, dalla Siria all’Etiopia settentrionale, migliaia di bambini hanno pagato un prezzo devastante a causa dei continui conflitti armati, della violenza intercomunitaria e dell’insicurezza”. Lo dichiara l’Unicef in una nota, da cui emerge un dato: nel 2020 sono state verificate dalle Nazioni Unite 26.425 gravi violazioni contro i bambini. I primi tre mesi del 2021 hanno visto una leggera diminuzione del numero complessivo, tuttavia i casi verificati di rapimento e di violenza sessuale sono aumentati a tassi allarmanti – rispettivamente di oltre il 50 e il 10% – rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.
I rapimenti verificati sono stati più numerosi in Somalia, seguita dalla Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e dai paesi del bacino del lago Ciad (Ciad, Nigeria, Camerun e Niger). I casi verificati di violenza sessuale sono stati più alti in Rdc, Somalia e Repubblica Centrafricana. “Anno dopo anno, le parti in conflitto continuano a dimostrare un terribile disprezzo per i diritti e il benessere dei bambini – dichiara il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore -. I bambini soffrono e muoiono a causa di questa insensibilità. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per tenere questi bambini al sicuro dal male”.