È in programma per il pomeriggio di domenica 2 gennaio, a Campobasso, la Marcia della pace promossa dall’arcidiocesi sul tema “Dialogo tra le generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. La partenza è fissata per le 15.30 dalla chiesa di San Giuseppe. Qui, ha spiegato l’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. GianCarlo Bregantini nella lettera di invito, “ascolteremo una puntuale riflessione sul tema del ‘lavoro come pilastro della pace’, per poi scendere alla Casa degli Angeli, dove vivremo il racconto di emigrati che sono stati accolti con affetto dalla Caritas, per poi fare una sosta di riflessione davanti alla chiesa del Sacro Cuore, con lo sguardo all’Istituto tecnico industriale, come luogo dell’educazione, tema dell’anno, nel dialogo con i giovani”. “Andremo poi in via G.B. Vico, sul luogo dove è avvenuto l’omicidio della notte di Natale”, prosegue l’arcivescovo, ricordando che si tratta di “una terra segnata da tanto sangue, per poterlo in certo modo lavare con la nostra presenza, con le nostre lacrime amare, nella consapevolezza che questa morte ha toccato ciascuno di noi, ci riguarda, è un monito per l’intera città. Occorre reagire, in stile sinodale, per vincere l’indifferenza e la paura”. “Poi, risalendo sulla stessa strada, passeremo davanti al carcere, per condividere il dolore dei fratelli ivi ristretti, in un momento di dialogo solidale intergenerazionale. Da qui, una breve sosta davanti alla stazione ferroviaria, per riflettere sui tanti giovani che sono costretti a partire, sentendo però la testimonianza di chi, partito per il nord Europa, è poi coraggiosamente ritornato per reinvestire, qui, i suoi talenti come mattone per costruire la pace”. “Infine – continua mons. Bregantini –, la conclusione della marcia sarà nella piazza, davanti alla statua di San Giorgio, nostro patrono, per imparare da lui la forza di lottare contro le ingiustizie, dove daremo spazio adeguato alla voce, attesa, delle nostre autorità cittadine”.
“La pandemia ci ha resi consapevoli ancor più della reciproca interconnessione fraterna. La pace – sottolinea l’arcivescovo – è il frutto più bello di questa ‘cultura della cura’”. L’invito di mons. Bregantini è a “non mancare. Vieni anche tu, e saremo un popolo che esce dalla notte per entrare nella luce della fraternità e della solidarietà, come città e diocesi di Campobasso”.