Dopo lo scioglimento di Memorial International, anche i Centri Memorial per i diritti umani hanno ieri ricevuto l’ordine di chiudere. Ma i responsabili si sono subito rivolti alla Corte europea dei diritti umani, chiedendo che fossero applicate le misure ad interim per impedire lo scioglimento forzato. E la Corte europea di Strasburgo si è espressa, indicando al governo della Russia di sospendere la decisione, “nell’interesse delle parti e per il corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad essa”, “per il periodo necessario alla Corte per esaminare il ricorso”. Il verdetto della Corte suprema della Russia, il 28 dicembre, ha raccolto critiche e condanne. Tra le voci critiche, anche quelle dell’Europa: l’Alto rappresentante Josep Borrell, a nome dell’Ue, ha “deplorato fortemente” la decisione della Corte russa. E ha aggiunto: “Soffocare le libertà alla fine indebolirà coloro che si impegnano in tali attività”. Parole di condanna anche dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha ricordato in un tweet come la ong Memorial sia stata fondata da Andrei Sakharov (a cui è intitolato anche un prestigioso premio per i diritti umani del Parlamento, consegnato poche settimane fa al dissidente Aleksey Navalnj). “Questa decisione non fermerà coloro che combattono per la democrazia e la libertà”, il commento di Sassoli. “Siamo dalla vostra parte”.