Nel dossier Fides sui missionari uccisi in tutto il mondo nel 2021 si riscontrano altri due esempi, oltre a quello del Sud Sudan. Il secondo caso viene dal Messico. Michele Colosio, 42 anni originario di Borgosatollo (Italia), è stato ucciso l’11 luglio 2021 a San Cristobal de Las Casas, in Chiapas, raggiunto da alcuni colpi di pistola sparatigli da una persona in moto. “In gioventù aveva studiato e lavorato come radiologo in un ospedale italiano, poi, dal 2011, era in Messico, impegnato nella cooperazione, in particolare per la promozione del diritto alla salute. In un territorio dove la violenza è diffusa, Michele si è distinto per il suo sorriso e per il suo servizio agli ultimi”, scrive Fides. “Cattolico, Michele non era legato nel suo impegno ad alcuna realtà ecclesiale, ma il suo percorso di vita lo aveva portato in Sudamerica, a coordinare diversi progetti per l’istruzione dei ragazzi delle zone rurali più povere, attraverso la cura di un piccolo podere e l’allevamento di animali da cortile, perché era convinto che ‘dobbiamo donare, dobbiamo aiutare, dobbiamo unirci come popolo di fratelli, senza distinzione di lingue, confini e colore della pelle’”. Ancora un esempio, dal Myanmar, dove il conflitto civile ha assunto la forma di “atrocità straziante e orribile”, come l’ha definito il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon e presidente della Conferenza episcopale. “Il 24 dicembre, vigilia di Natale, almeno 35 civili innocenti, tutti cattolici, abitanti del villaggio di Mo So, nel territorio della città di Hpruso, tra i quali donne e bambini, sono stati uccisi dai militari e i loro corpi dati alle fiamme”. L’agghiacciante notizia era immediatamente circolata. “I rifugiati in quell’area stavano fuggendo in seguito a un’offensiva dell’esercito”, riferisce ancora Fides. “Il fatto che i corpi delle persone uccise, bruciati e mutilati, siano stati ritrovati il giorno di Natale rende questa spaventosa tragedia ancora più commovente e nauseante”, ha commentato il card. Bo. “Mentre gran parte del mondo celebrava la nascita di nostro Signore Gesù Cristo, la gente del villaggio di Mo So ha subito il terribile shock e il dolore di un atto oltraggioso di disumanità”.