“Oggi erano seduti tutti in prima fila alla preghiera ecumenica con Papa Francesco. Erano felicissimi. Ma hanno alle spalle storie di viaggi disperati, lacrime e separazioni di affetti familiari inimmaginabili”. È Daniela Pompei a raccontare al Sir da Cipro chi sono i 12 rifugiati che “prima di Natale” arriveranno in Italia con un volo di linea grazie all’aiuto di Papa Francesco e al sostegno finanziario e diplomatico della Santa Sede. “Un segno della sollecitudine del Santo Padre verso famiglie e persone migranti”, così la sala stampa definisce il “gesto umanitario di accoglienza”, voluto dal Papa al termine del suo viaggio apostolico a Cipro. I 12 rifugiati – la maggioranza sono cristiani – costituirebbero solo la prima tranche del ricollocamento, mentre altre ne seguiranno tra gennaio e febbraio fino a un totale di 50 persone. Tra loro, racconta Daniela Pompei, c’è una donna della Repubblica Democratica del Congo con una bambina di un anno e mezzo. Ci sono anche due ragazzi del Camerun anglofono (una ragazza di 24 anni e un ragazzo Daniel di 21 anni), che si trovavano fino ad oggi nella cosiddetta zona cuscinetto tra la Repubblica di Cipro e Cipro Nord. “Erano lì da maggio e stavano dormendo dentro una piccola tenda perché Cipro non li faceva entrare. Erano bloccati. Per fortuna, grazie ad un’azione della Santa Sede, la situazione si è sbloccata ed oggi, per la prima volta, sono usciti ed hanno presentato finalmente la domanda di asilo politico. Con questo meccanismo li possiamo portare in Italia”. Nel gruppo, continua la Pompei, “c’è anche un uomo siriano che è arrivato con la barca qui a Cipro con la moglie e i figli. Si è sentito male sulla barca ed è stato portato in ospedale. Quando si è risvegliato, gli hanno detto che avevano rimandato indietro la moglie e i figli. Ora è da solo”. Stessa storia ha vissuto una donna, anche lei siriana, al nono mese di gravidanza, che ha avuto le doglie mentre si trovava sulla barca, con il marito e due figli. “Anche lei è stata portata in ospedale dove ha partorito ma quando ha chiesto del marito e dei figli, ha saputo che erano stati portati indietro. Era talmente disperata che oggi ha voluto parlare con il Papa per chiedergli aiuto. La donna piangeva e il papa era molto commosso, ha ascoltato tutto”. Poi ci sono tre sorelle somale, anche loro giovanissime e sole, ed un’altra donna camerunese sola con due figli. E poi ci sono uomini singoli. “Questo primo nucleo arriverà in Italia prima di Natale con un volo di linea”, precisa la rappresentante della Sant’Egidio. “Come è successo per i migranti che abbiamo portato da Lesbo, sempre con il Papa, tutte le spese che riguarderanno la prima accoglienza e per tutto il percorso di integrazione, saranno sostenute dal Vaticano. La Comunità di Sant’Egidio penserà a tutto l’iter di accoglienza e integrazione”. Tutto è ovviamente avviene secondo le norme: “Hanno cioè presentato domanda di asilo a Cipro e continueranno il percorso di asilo in Italia. Quindi è un ricollocamento”.