“Reati in lieve crescita (5,4%) in Italia nel 2021 rispetto al 2020, caratterizzato dal calo verticale dei reati, ma comunque in calo del 12,6% in confronto al 2019, termine di riferimento significativo, tranne che per due fattispecie: i femminicidi, 116, come nel 2020, a fronte dei 110 del 2019, su un totale di 289 omicidi (+4 rispetto al 2020, -25 rispetto al 2019), e le truffe online, con il 66% casi di truffa avvenuto via web nel quadro di un complessivo aumento del 30,5% dei reati informatici, praticamente raddoppiati rispetto al 2019”. È il bilancio di fine anno della direzione centrale della Polizia criminale basato sull’analisi dei dati non consolidati sulla criminalità riferiti al periodo gennaio-novembre 2021 provenienti dalle Forze di polizia che cooperano nell’ambito della struttura interforze: Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo di Polizia penitenziaria. Obiettivo dell’analisi, supportata da slide riferite sia all’attività di cooperazione internazionale di polizia che all’analisi criminale dello scenario nazionale, è capire in che direzione si muove e con quali modalità operative il crimine, in un anno caratterizzato da un massiccio spostamento delle attività sul web, divenuto sempre più il campo di lavoro degli investigatori. I dati sono stati presentati questa mattina al Viminale, in diretta web sul canale YouTube della Polizia di Stato, alla presenza del capo della Polizia di Stato e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, dal direttore centrale e vicedirettore generale della Pubblica sicurezza Vittorio Rizzi.
I reati di violenza sulle donne (100 delle 116 vittime uccise in ambito familiare/affettivo), insieme con gli abusi sui minori e i crimini “predatori”, come furti e rapine, sono tra quelli di maggior allarme sociale ai quali la direzione centrale della Polizia criminale dedica dei report periodici pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, in una sezione dedicata, “Il crimine in Italia”. Sono il frutto di attività mirate di monitoraggio di realtà in veloce evoluzione, che si esplicano anche attraverso l’opera di gruppi di lavoro dedicati a temi specifici: l’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali e l’Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
Sul fronte della cooperazione internazionale è stata “fondamentale la collaborazione internazionale delle forze di polizia tra Paesi, soprattutto nel periodo che stiamo vivendo, con la pandemia da Covid-19”, ha osservato il capo della Polizia Giannini, mentre in generale, a livello nazionale, prendendo a riferimento il numero complessivo degli omicidi, “l’Italia nel ranking mondiale è uno dei Paesi più sicuri al mondo, negli ultimi 10 posti a livello mondiale”, ha detto il direttore Rizzi, raffrontando il dato con i 3.012 del 1990.