Un video distribuito sui social dai canali di Emergency con il messaggio “Rendiamo il 2022 un anno di pace, non di guerra”: è stato girato da Igor Borghi, con The Family film, ed è stato diffuso anche attraverso una campagna affissione in 100 postazioni nelle metropolitane di Milano, grazie alla collaborazione con GroupM e Igp Decaux. Il video racconta la storia di una madre, costretta a una scelta difficile per dare un futuro a sua figlia, in un Paese colpito dalla guerra. La storia, che inizia come una qualsiasi giornata in cui una bambina si prepara ad andare a scuola, termina con un finale doloroso: la separazione di madre e figlia, nella ricerca di un futuro migliore. Secondo Unhcr, nel 2020 oltre 82,4 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case e le loro famiglie a causa di guerra, persecuzioni, violenza, o violazioni di diritti umani. Sempre con lo stesso messaggio, le affissioni hanno come protagonisti i ritratti di vittime di guerra firmati da Giles Duley ed elaborati dallo street artist Sibomana, con l’aggiunta di alcuni messaggi di pace: “In guerra il più grande atto di coraggio è fare la pace”, “Solo in un mondo sbagliato si può dire che una guerra è giusta”, “La pace non è solo la fine della guerra, è l’inizio della vita”, “Se la guerra invade i confini, la pace li supera”, “Per fare la guerra servono le armi, per fermarla bastano gli uomini”, “Il contrario di guerra non è solo pace, il contrario di guerra è vita”, “La guerra fa prigionieri, la pace rende liberi”. “Le drammatiche immagini delle famiglie afghane che portavano i loro figli all’aeroporto di Kabul per fargli lasciare il Paese – ha dichiarato Rossella Miccio, presidente di Emergency – ci hanno ancora una volta sbattuto in faccia la realtà della guerra, che è violenza, mancanza di diritti, morte, abbandono, e ci hanno anche ricordato che le vittime della guerra, in qualsiasi Paese, sono sempre e soprattutto i civili, le donne e i bambini. Per questo, l’augurio per il 2022 è che non ci si dimentichi di nuovo dei conflitti in corso e, soprattutto, che si lavori finalmente per abolire ogni guerra”.