“Sono lieto di essere con voi a celebrare la memoria del Natale. Il sacrificio che ciascuno di voi prova lo deponiamo sull’altare del Signore, amico fedele che non ci tradisce, consolatore delle nostre ferite”. Lo ha detto, ieri, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, in occasione della visita alla casa di reclusione di Soleto per la celebrazione eucaristica con i detenuti. Con il presule hanno concelebrato mons. Eugenio Bartoli, cappellano del carcere, e don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana.
Nell’omelia mons. Boccardo si è soffermato sul fatto che nel cuore dell’uomo abita una nostalgia del bene, “ricchezza che nessuno ci può togliere. A volte, però, questa ricchezza è toccata dalla notte del male che ci fa compiere anche delle scelte sbagliate. E tutti ne facciamo esperienza, nessuno è indenne. Ma il Signore non rifiuta nessuno, ognuno è prezioso ai suoi occhi. Dio vede riflessa la sua immagine in ciascuno di noi. E non si è stancato degli uomini: per questo ci manda il suo Figlio, nonostante il nostro cuore a volte è violento, duro, meschino. È al nostro fianco anche quando ci allontaniamo da lui”. In questa casa, ha aggiunto, “pene e sofferenze creano atmosfere di ombra: ricordate però che Dio viene per tutti e vuole annullare l’ombra che ci avvolge. Nulla è perduto per chi si affida alla bontà del Signore”.
Nella celebrazione della messa è stato anche ricordato il piccolo gesto che la Caritas diocesana ha compiuto prima di Natale: il 23 dicembre, don Edoardo Rossi, la vice direttrice Paola Piermarini e il volontario Massimo Succhielli hanno consegnato un pacco natalizio ai detenuti. I referenti della Caritas sono personalmente entrati ni vari reparti, incontrando e salutando i carcerati nelle loro stanze. In alcuni reparti, come il 41 bis, i pacchi sono stati consegnati dalla Polizia penitenziaria. Un funzionario al termine della celebrazione ha preso la parola per ringraziare la Caritas: “Non potete immaginare gli sguardi di gratitudine e stupore che abbiamo colto nei detenuti del 41 bis. È stata un’iniziativa davvero commovente. Grazie di cuore”.
Prima della benedizione finale un detenuto, a nome di tutti, ha preso la parola per ringraziare: “Eccellenza, la accogliamo con amore. Grazie per il suo costante interesse alle nostre storie e per la puntuale vicinanza. Grazie alla Caritas per i momenti di gioia che ci ha regalato”. Mons. Boccardo ha preso nuovamente la parola: “So che attendevate degli auguri che io non posso portarvi, ossia l’abbraccio dei vostri familiari, in particolare dei vostri figli. Ma una cosa voglio dirvi: non siete dimenticati, non siete soli, c’è qualcuno che pensa a voi. Vi vogliamo bene e guardiamo a voi con fiducia. Quello che è stato, anche di brutto e violento, appartiene al passato. I rimpianti non servono: vi esorto a vivere bene il presente. E noi cerchiamo di accompagnarvi in ciò. La Chiesa di Spoleto-Norcia che vive al di là di questi muri e di queste sbarre, vi vuole bene”.