“Oggi, ‘l’amor che move il sole e l’altre stelle’, come dice Dante, si è fatto carne”. Il Papa ha scelto il sommo poeta italiano per aprire i cuori alla speranza, nel Messaggio “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro. “È venuto in forma umana, ha condiviso i nostri drammi e ha rotto il muro della nostra indifferenza”, il riferimento al Natale: “Nel freddo della notte protende le sue piccole braccia verso di noi: ha bisogno di tutto ma viene a donarci tutto”. “A lui chiediamo la forza di aprirci al dialogo”, l’invito: “In questo giorno di festa lo imploriamo di suscitare nei cuori di tutti aneliti di riconciliazione, aneliti di fraternità. A lui rivolgiamo la nostra supplica”. “Bambino Gesù, dona pace e concordia al Medio Oriente e al mondo intero”, la preghiera del Papa: “Sostieni quanti sono impegnati a dare assistenza umanitaria alle popolazioni costrette a fuggire dalla loro patria; conforta il popolo afgano, che da oltre quarant’anni è messo a dura prova da conflitti che hanno spinto molti a lasciare il Paese. Re delle genti, aiuta le autorità politiche a pacificare le società sconvolte da tensioni e contrasti. Sostieni il popolo del Myanmar, dove intolleranza e violenza colpiscono non di rado anche la comunità cristiana e i luoghi di culto, e oscurano il volto pacifico di quella popolazione. Sii luce e sostegno per chi crede e opera, andando anche controcorrente, in favore dell’incontro e del dialogo, e non permettere che dilaghino in Ucraina le metastasi di un conflitto incancrenito”. “Principe della Pace, assisti l’Etiopia nel ritrovare la via della riconciliazione e della pace attraverso un confronto sincero che metta al primo posto le esigenze della popolazione”, ha proseguito Francesco: “Ascolta il grido delle popolazioni della regione del Sahel, che sperimentano la violenza del terrorismo internazionale. Volgi lo sguardo ai popoli dei Paesi del Nord Africa che sono afflitti dalle divisioni, dalla disoccupazione e dalla disparità economica; e allevia le sofferenze dei tanti fratelli e sorelle che soffrono per i conflitti interni in Sudan e Sud Sudan. Fa’ che prevalgano nei cuori dei popoli del continente americano i valori della solidarietà, della riconciliazione e della pacifica convivenza, attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e il riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutti gli esseri umani”.