“Le morti, il sangue innocente, il terrore provocati dalla bomba che venne fatta esplodere sul treno rapido 904, sconvolsero il Natale del 1984 e costituiscono tuttora una lacerazione incancellabile nella coscienza civile del nostro Paese. Fu un attentato vile e spietato, un attacco eversivo alla Repubblica e alla convivenza democratica”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione 37° anniversario della strage del Treno rapido 904.
Il 23 dicembre 1984, ricorda il Capo dello Stato, “persero la vita cittadini italiani che si spostavano per trascorrere le festività in famiglia. Morirono anche tre bambini, Giovanni, Anna e Federica. Tanti furono i feriti a causa della violenta deflagrazione all’interno della galleria tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro”. “I soccorsi, prestati da persone a loro volta ferite, riuscirono a salvare altre vite umane”, prosegue Mattarella, aggiungendo che “drammatiche furono le ore di angoscia e paura per le centinaia di viaggiatori che affollavano il convoglio”.
“Nel rinnovare la vicinanza e la solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti sono stati costretti a patire nel tempo le conseguenze di tanta barbarie, è necessario – ammonisce il presidente – trasmettere ai più giovani la memoria degli eventi drammatici che hanno segnato la nostra storia e della risposta unitaria, di popolo, che ha consentito di difendere e riaffermare i valori costituzionali di fronte a strategie di destabilizzazione”. “Le inchieste e i processi, pur con lacune nella ricostruzione delle responsabilità, hanno svelato la matrice terroristico-mafiosa della bomba sul treno 904”, osserva Mattarella, riferendosi all’“intreccio criminale tra gruppi eversivi e vertici della mafia, che già aveva messo radici e che si riattivava con l’obiettivo di piegare le istituzioni al ricatto”. “Questa strategia del terrore – conclude – è stata sconfitta dalla civiltà degli italiani, dal loro amore per la libertà, dal senso di solidarietà che ha prevalso sulla disumana violenza”.