“Come ci insegna la storia di Giuseppe e Maria, la famiglia è il luogo privilegiato in cui si sperimenta la Provvidenza di Dio. Perciò voglio augurare anche a voi, a ciascuna delle vostre famiglie, proprio questo: di fare esperienza della mano paterna di Dio che guida i nostri passi sulle sue vie, per il bene degli sposi, per il bene dei figli, per il bene di tutta la famiglia”. E’ l’augurio del Papa ai dipendenti della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, incontrati con i rispettivi familiari in Aula Paolo VI per gli auguri di Natale. “Non sempre i disegni di Dio sono chiari”, ha spiegato Francesco rimandando all’esempio di San Giuseppe, a cui è stato dedicato l’anno appena trascorso: “spesso si manifestano con il tempo, richiedono pazienza; richiedono soprattutto fede, tanta fiducia che Dio vuole solo e sempre il bene, il maggior bene per noi e i nostri cari. E allora bisogna fare come San Giuseppe: abbandonarsi a Dio – questo significa il sonno – per ricevere i suoi messaggi”. “A lui potete affidare certe situazioni un po’ complicate, in cui ci si accorge che le nostre forze non bastano, che non ci sono soluzioni a portata di mano”, il consiglio del Papa: “Allora potete rivolgervi a San Giuseppe, nella preghiera. Lui è uno di poche parole – nel Vangelo non parla mai –, di poche parole ma di molti fatti. Un uomo che ascolta la volontà di Dio e la mette in pratica, senza tentennamenti. E sapete in che modo Dio gli rivelava la sua volontà? Nel sonno, mentre lui dormiva. Questo è un fatto raccontato dai Vangeli, e ha anche un senso simbolico: non si tratta solo di sogni in senso psicologico, ma di rivelazioni del disegno divino, che lui riceveva nel sonno e poi, al risveglio, subito realizzava. Lo vediamo quattro volte: la prima, quando deve prendere in sposa Maria; la seconda, quando Erode minaccia la vita di Gesù e bisogna fuggire in Egitto; la terza, quando è il momento di tornare in patria; e la quarta, quando si tratta di stabilirsi a Nazaret. Tutte queste indicazioni di percorso, il Signore le ha date a Giuseppe in sogno, mediante un angelo. Ma non erano fantasie, allucinazioni, al contrario, erano messaggi ben aderenti alla realtà, destinati a guidare il cammino della Santa Famiglia. Erano la manifestazione della Provvidenza di Dio”.