“Il messaggio dei Vangeli è chiaro: la nascita di Gesù è un evento universale che riguarda tutti gli uomini”. Lo ha detto il Papa, che ha dedicato l’udienza di oggi al Natale ormai imminente, rievocando in Aula Paolo VI “l’evento da cui non può prescindere la storia: la nascita di Gesù”. “Al Creatore dell’universo non fu concesso un posto per nascere!”, ha esclamato Francesco, soffermandosi sui pastori e i Magi, le figure che attorniano la grotta. “I pastori personificano i poveri d’Israele, persone umili che interiormente vivono con la consapevolezza della propria mancanza, e proprio per questo confidano più degli altri in Dio”, ha commentato il Papa: “Sono loro a vedere per primi il Figlio di Dio fattosi uomo, e questo incontro li cambia profondamente”. Intorno a Gesù bambino ci sono anche i Magi: “I Vangeli non ci dicono che fossero dei re, né il numero, né i loro nomi. Con certezza si sa solo che da un paese lontano dell’Oriente – si può pensare alla Persia, a Babilonia o all’Arabia del sud – si sono messi in viaggio alla ricerca del Re dei Giudei, che nel loro cuore identificano con Dio, perché dicono di volerlo adorare. I Magi rappresentano i popoli pagani, in particolare tutti coloro che lungo i secoli cercano Dio e si mettono in cammino per trovarlo. Rappresentano anche i ricchi e i potenti, ma solo quelli che non sono schiavi del possesso, che non sono posseduti dalle cose che credono di possedere”.