“Trasmettere la fede nel Dio della vita” è l’ultimo ambito di impegno indicato dalla Pontificia Accademia per la vita nel documento “La pandemia e la sfida dell’educazione”, realizzato in collaborazione con il Dicastero per lo sviluppo umano integrale e la Commissione Vaticana Covid-19 e presentato oggi a Roma.
Il Covid costituisce una “occasione per approfondire e mettere a fuoco temi di enorme rilievo per l’educazione alla fede”, la tesi degli estensori del testo; pertanto offre la sponda alle grandi domande, anche dei giovani: da dove viene il male? Dove è Dio nel tempo dell’epidemia? Quali pagine della Scrittura illuminano questo tempo? Quali parole davanti alla malattia e quali gesti per accompagnare i malati?. “Domande le cui risposte, cercate e trovate insieme ai ragazzi, in modo adeguato e rispettoso delle diverse età, costituiranno senza dubbio una fonte e un’occasione di crescita nella fede”.
“Le radici della preoccupazione educativa della Chiesa per i suoi figli più piccoli affondano nelle stesse pagine evangeliche”, si legge nelle conclusioni del documento. “Lasciamo che i bambini vadano a scuola, è il rinnovato appello che nasce dal tempo della pandemia. Lasciamo che la scuola sia un ambiente sano, dove si apprendano il sapere e la scienza del vivere insieme e delle relazioni. Lasciamo che i più piccoli abbiano buoni maestri, attenti ai talenti di ciascuno e capaci di pazienza e di ascolto”, le esortazioni contenute nel testo. Necessario, infine, “sentire prepotente nei nostri cuori – e nella nostra azione pastorale – la spinta a portare i più giovani da Gesù e ad educarli alla sua scuola”. La pandemia a ha richiamato tutti alla “necessità di affrontare le domande autentiche e sorgive dei ragazzi nei confronti di un male improvviso e collettivo. Includere le risposte a tali interrogativi nei cammini di iniziazione alla fede è un’opportunità da non eludere”.