Proteggerci attraverso la vaccinazione, prevenire ulteriori infezioni, e preparare i sistemi sanitari per un’ondata di casi”. Queste, secondo Hans Henri P. Kluge, direttore regionale Oms Europa, “le tre cose che dobbiamo fare con urgenza” di fronte all’avanzare della variante Omicron. In una dichiarazione diffusa oggi da Vienna, l’esperto spiega che è fondamentale “aumentare l’assorbimento del vaccino, che si tratti di una prima, seconda o una dose aggiuntiva/di richiamo, a partire dalle persone a rischio di Covid-19 grave e dagli operatori sanitari. Dobbiamo proteggere i vulnerabili. E dobbiamo anche proteggere la nostra forza lavoro sanitaria per salvaguardare i sistemi sanitari”. Ma se la vaccinazione offre la migliore protezione contro malattie gravi e morte, questo va di pari passo con le altre misure necessarie per prevenire l’infezione: “evitare spazi affollati”, “mantenere una distanza fisica dagli altri; lavarsi spesso le mani; indossare una maschera; tossire o starnutire in un gomito piegato o in un fazzoletto; e aerare adeguatamente gli ambienti interni”. Governi e autorità, infine, “devono preparare i nostri sistemi di risposta per un’impennata significativa. Le autorità sanitarie devono rafforzare la capacità: aumentare le capacità di test e tracciabilità; coinvolgere l’assistenza sanitaria di base nella gestione dei casi; preparare gli ospedali per un’impennata e sostenere gli operatori sanitari e in prima linea”. Kluge si sofferma anche sullo stress degli operatori sanitari “messi nuovamente a dura prova”. “Le loro preoccupazioni devono essere affrontate e il loro bisogno di condizioni di lavoro gestibili deve essere sostenuto”, conclude.