“Il nostro è stato un multilateralismo efficace, che parte dalla consapevolezza che i fenomeni globali richiedono risposte collettive”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nel discorso pronunciato in occasione della XIV Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia.
“L’Italia ha avuto un ruolo centrale sulla scena internazionale”, ha rivendicato il premier, sottolineando che “l’attività di governo dal punto di vista della politica estera è stata molto intensa”. Draghi ha ricordato la presidenza del G20 e il Global Health Summit. Inoltre, “abbiamo organizzato un vertice straordinario sull’Afghanistan per coordinare una risposta comune sui temi degli aiuti umanitari, della lotta al terrorismo, della mobilità. Nonostante questo vertice la crisi umanitaria che si sta sviluppando in Afghanistan diventa sempre più grave”.
“Grazie alla politica estera – ha ammonito – l’Italia è più forte, più influente, più credibile”. Sulle principali crisi internazionali, Draghi ha ribadito che “l’Italia è da sempre impegnata a facilitare i processi democratici, promuovere la cooperazione internazionale, difendere la pace. Per il nostro Paese, la tutela dei diritti umani e delle liberà fondamentali è una priorità assoluta”. Draghi si è soffermato sulla necessità della stabilizzazione della Libia, sulle tensioni in Ucraina con la Russia e sulla crisi al confine tra Polonia e Bielorussia. Ha ribadito poi che “serve accelerare verso una difesa europea, complementare alla Nato” ma anche che “il rapporto con gli Stati Uniti è e rimarrà centrale”. Sui flussi migratori, per il premier “ora è essenziale che l’Unione europea adotti una gestione condivisa, umana e sicura – all’altezza dei nostri valori. Servono corridoi umanitari dai Paesi terzi verso l’Europa che impegnino anche altri Paesi europei, non solo l’Italia. E servono accordi di rimpatrio giusti ma efficaci. Anche in questo, l’Unione europea può svolgere un ruolo di guida”.