“Il lavoro, con questa grave crisi Covid, è sempre più il centro della questione sociale”. Lo ha detto suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, intervenendo alla presentazione, in sala stampa vaticana, del Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, in programma il 1° gennaio prossimo. “Non c’è giustizia senza lavori giusti, senza lavoro per tutti, senza lavori decenti e rispettosi per tutti”, ha ribadito la religiosa: “Il lavoro è molto di più di un mezzo per guadagnarsi da vivere: il lavoro è espressione della nostra identità e dignità, della nostra vocazione sociale e relazionale, del nostro custodire e coltivare la terra, con Dio e con gli altri”. “Per questo motivo come Dicastero, attraverso la Commissione Covid-19 e in collaborazione con altri Dicasteri, stiamo avviamo un Progetto dal titolo ‘Lavoro per tutti’”, ha annunciato suor Smerilli: “Sarà una grande operazione di ascolto di tutti coloro che nei diversi luoghi stanno cercando soluzioni creative ai problemi del lavoro. Ascolto, discernimento e messa in comune, creare le condizioni perché qualcosa di nuovo accada. Perché si costruisca la pace attraverso condizioni di lavoro dignitose per tutti”. “Il lavoro non può essere più sganciato dalla cura”, ha sottolineato la relatrice, secondo la quale “in una società globale che, grazie a Dio, vivrà sempre più a lungo, la cura, l’offerta e la domanda di cura, sarà la grande sfida della sostenibilità umana e spirituale della nostra forma di vita. Se la lasceremo tutta al mercato, gli scartati aumenteranno, e saranno scartati dal reddito e dalla cura; dobbiamo rimettere la cura al centro del patto sociale, sapendo che c’è bisogno di una cura che resti e diventi dono e gratuità, espressione del principio di fraternità”.