Irlanda del Nord: aborto consentito per feti affetti da disabilità gravi ma non pericolose per vita. Vescovi, “legislazione ingiusta, ripugnante e indifendibile”

“L’effetto di una legislazione simile in altre parti del mondo è stato quello di escludere dall’esistenza un’intera parte di umanità”. “La legge sull’aborto nell’Irlanda del Nord invierà un messaggio a tutti i cittadini che i bambini disabili non ancora nati hanno fondamentalmente meno valore di quelli che sono abili. Questo è l’opposto di un impegno per l’uguaglianza, professato da tanti che sostengono questa legislazione ingiusta”. Dura presa di posizione oggi dei vescovi cattolici dell’Irlanda del Nord sulla normativa che consentirebbe l’aborto, fino al punto di nascita, qualora un bambino non ancora nato risulti affetto da un grave disabilità ma non pericolosa per la vita. La natura di tale disabilità non è definita nella legislazione, ma includerà condizioni come la sindrome di Down. Il nuovo quadro giuridico – si legge in una nota dei vescovi diffusa oggi – è “motivo di grave preoccupazione per tutti coloro che difendono la preziosità e la dignità di ogni vita umana”. Secondo l’episcopato cattolico, “disporre di esseri umani non ancora nati sulla base del fatto che sono disabili è moralmente ripugnante e indifendibile in una società civile. Le leggi che discriminano ingiustamente le persone con disabilità in qualsiasi momento, compreso il tempo che trascorrono nel grembo materno, sono completamente inaccettabili”. “Pertanto, deve essere compiuto ogni sforzo per garantire che i bambini con disabilità e le loro famiglie siano trattati in modo equo per quanto riguarda l’allocazione delle risorse e dei finanziamenti. È il minimo che possono aspettarsi in una società che afferma di apprezzare il rispetto e la compassione nel trattamento di tutti i suoi cittadini”. “Mentre ci avviciniamo alla celebrazione della nascita del bambino Gesù, nascita che porta nel mondo intero la speranza di una pace radicata nella dignità – scrivono i vescovi -, invitiamo tutti i cristiani e i cittadini che credono negli uguali diritti di tutti, a raddoppiare i loro sforzi per difendere i più vulnerabili della nostra società da questa legislazione ingiusta”.

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