Intolleranza e odio: Corrado (Cei), “problema sociale che richiede risposte attente e puntuali”. “Cultura dell’incontro” è “scelta di campo” della Chiesa italiana

“La Chiesa che è in Italia promuove ormai da decenni” un impegno “a favore di una cultura inclusiva che contrasti, attraverso una capillare opera educativa, formativa e soprattutto comunicativa, i brutali fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza. Il tutto sempre mossi da un’attenzione alla persona umana e da una profonda tensione pastorale”. Lo ha ricordato oggi Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei, nel corso dell’audizione alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
“I fenomeni della violenza e dell’odio” sono “un problema sociale che richiede risposte attente e puntuali”, ha osservato Corrado. Dopo aver ricordato le iniziative messe in campo in questi anni dalla Chiesa italiana per la promozione della “cultura dell’incontro”, il direttore dell’Ucs Cei ha sottolineato che “i progetti, le iniziative e le attività in ambito ecumenico, interreligioso, pastorale, comunicativo e caritativo realizzano, nel concreto e nel quotidiano, una visione aperta e inclusiva che è da sempre nel ‘dna’ delle Chiese che sono in Italia. Non si tratta infatti di un’attenzione episodica o legata a particolari fatti di cronaca, ma di una scelta di campo”.

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