L’Unicef oggi ha annunciato che i gemelli siamesi nati a Sana’a, in Yemen, nel dicembre 2020 e separati con successo ad Amman, in Giordania, sono tornati a casa in Yemen dopo l’operazione. Ahmed e Mohamed sono nati uniti al petto e all’addome all’ospedale pediatrico Al-Sabeen di Sana’a nel dicembre 2020. Dopo la nascita, i medici dell’ospedale e le autorità sanitarie di Sana’a hanno richiesto all’Unicef di sostenere urgentemente la loro evacuazione medica e l’operazione di separazione. L’Unicef – si legge in una nota – ha mobilitato risorse e supporto per l’operazione, che ha avuto luogo allo Speciality Hospital di Amman, in Giordania, a luglio. Ora, dopo diversi mesi di recupero dopo l’operazione dei gemelli, la famiglia è tornata a casa a Sana’a. “Non riesco a esprimere i miei sentimenti”, ha detto il padre dei gemelli, Yasser Albukhaity. “C’era una sensazione di paura all’inizio, ma avevamo una grande fede in Allah e nel team medico. Grazie a Dio l’intervento è stato un grande successo. Voglio ringraziare l’Unicef, i donatori, il ministero della Salute yemenita e tutti coloro che ci hanno aiutato in questo viaggio. Auguro loro [ai gemelli] di essere istruiti come gli altri bambini, di finire gli studi superiori e di essere di grande aiuto per il loro paese nel futuro”. Grazie ai generosi contributi di numerosi donatori privati, l’Unicef ha potuto coprire le spese mediche e logistiche di questa operazione. “Siamo veramente grati a tutti i donatori privati, all’équipe medica dello Speciality Hospital di Amman, alle autorità giordane e a molti altri attori che hanno reso possibile questo successo e hanno contribuito a dare una migliore possibilità di vita a questi bambini”, ha dichiarato Philippe Duamelle, rappresentante dell’Unicef nello Yemen. “Questa è una gradita storia a lieto fine di una famiglia, ma milioni di bambini in Yemen continuano a soffrire in silenzio”, ha continuato Duamelle. “Mohamed e Ahmed tornano in un paese dove la guerra infuria da quasi sette anni. In Yemen, oggi più che mai, i bambini hanno bisogno del nostro sostegno per soddisfare i loro diritti fondamentali alla salute, alla nutrizione, all’istruzione, alla protezione, così come all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. Soprattutto, ciò che è urgente è la pace. Ma fino ad allora, dobbiamo continuare a mobilitarci per aiutare i bambini dello Yemen”.