Nel terzo trimestre 2021 l’input di lavoro, misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), aumenta sia in termini congiunturali (+1,5% rispetto al secondo trimestre 2021) sia su base annua (+3,7% rispetto al terzo trimestre 2020); lo stesso andamento si osserva per il Pil, in aumento rispettivamente del +2,6% e +3,9%. L’occupazione (tasso al 58,4%), a sua volta, presenta una rilevante crescita congiunturale e tendenziale. Lo certifica la “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione” diffusa oggi da ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
Dai dati diffusi, emerge che in termini tendenziali, l’occupazione dipendente è in aumento in termini sia di occupati (+3,3% in un anno) sia di posizioni lavorative dei settori dell’industria e dei servizi (+5,0%). I dati delle Comunicazioni obbligatorie (Co) mostrano, analogamente, una significativa crescita delle posizioni lavorative (+688mila rispetto al terzo trimestre del 2020), che riguarda tutti i settori di attività economica a eccezione di quello agricolo; la dinamica positiva trova conferma nei dati dell’Inps-Uniemens (+557mila posizioni in una anno), con le differenze sostanzialmente imputabili al diverso perimetro di osservazione .
Su base annua, prosegue la crescita delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, seppur in rallentamento, sia nei dati delle Co (+307mila in un anno; era +365mila nel secondo trimestre 2021 e +389mila nel primo) sia in quelli dell’Uniemens (+182mila, +184mila e +207mila, rispettivamente). La dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta decisamente positiva tanto nei dati delle Co (+380mila) quanto in quelli di Uniemens riferiti alle sole imprese private (+375mila unità).