“La campagna, promossa dal quotidiano Avvenire ‘Lanterne verdi’ rappresenta una ulteriore occasione per richiamare l’attenzione sul mondo della migrazione oggi e per ricordare i diritti fermati alle frontiere di alcuni Paesi europei”. Lo afferma mons. Gian Carlo Perego, presidente di Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, in una nota.
“Sono i diritti – spiega – di persone in fuga perché la loro casa è stata distrutta dalle guerre e dai disastri naturali, da torture e violenze: persone che hanno perso tutto. Sono i diritti di 83 milioni di persone”. “Per loro il semaforo è sempre rosso”, prosegue mons. Perego, aggiungendo che “nessuno può passare, cercare la libertà, la sicurezza, la pace che sono diritti per ogni persona, ogni famiglia: uomini e donne, giovani e adulti, anche tanti bambini. Per loro non c’è un posto”. “Alle frontiere della nostra ‘casa comune’, l’Europa, si soffre, si muore di fame e di freddo: si muore anche di delusione, di disperazione”, denuncia il vescovo, evidenziando che “il Mediterraneo, la nostra frontiera con il Continente africano, è un cimitero senza lapidi, come ha ricordato Papa Francesco nel suo viaggio a Cipro e in Grecia. Alle frontiere dell’Europa si sono alzati 10 muri e si sono chiuse le porte ai diritti, alla democrazia”. “Con questa adesione alla campagna ‘Lanterne verdi’ – conclude mons. Perego – vogliamo invitare anche noi ad accendere la luce verde al semaforo delle frontiere, così che cessi la sofferenza, la morte e siano tutelati i diritti di chi è in cerca di asilo, di protezione, di sicurezza”.