“Grazie don Nicola per questa tua semplice e feconda testimonianza. La tua vita, spesa in una fedeltà adamantina verso i pastori di questa Chiesa, è sempre stata animata da ottimismo e fiducia e ora respiri l’infinita pace di Dio. Ci mancherà il tuo carattere amabile, la tua parola serena, il tuo tratto gentile e accogliente”. Queste le parole cariche di affetto pronunciate questo pomeriggio da mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, celebrando nella cattedrale di Bari, i funerali di mons. Nicola Bonerba, morto nella notte di sabato 18 dicembre dopo una vita vissuta con impegno e generosità. “Le poche volte che ci siamo incontrati, in questo breve tempo della mia presenza a Bari – ha detto mons. Satriano –, vivevo con gioia il confronto con te, ma ultimamente il nostro vederci era connotato dalla franchezza e dal sogno condiviso di una chiesa bella, adulta, rispondente alle esigenze del tempo, capace di far tesoro delle proprie radici e del bene ricevuto dalla grazia di Dio”. “I tuoi occhi parlavano più della tua bocca, tracimando quella passione sacerdotale che solo un cuore grande e fedele sa avere. Come in uno specchio, attraverso le tue parole, ho colto come dovrebbe essere la nostra vita di consacrati, di persone incendiate dall’Amore, che cercano di non trattenere nulla per sé ma, consapevoli del proprio limite, sono pronti a rialzarsi per amare a cuore pieno, senza riserve, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Grazie don Nicola per questa tua semplice e feconda testimonianza”.
Fondatore della Fondazione Giovanni Paolo II e importante figura per il quartiere San Paolo di Bari, don Bonerba nella periferia barese dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II a inizio degli anni ’80, concentrò le sue attività, con tanti progetti dedicati alle persone in difficoltà e ai giovani. Tantissimi i messaggi di cordoglio diffusisi in seguito alla notizia della scomparsa di mons. Bonerba, tra cui quello del sindaco di Bari, Antonio Decaro: “Con la scomparsa di monsignor Nicola Bonerba, Bari perde un uomo simbolo dell’impegno concreto e costante in favore delle periferie”. “La sua attività pastorale, fin dai primi anni del sacerdozio, si è compenetrata in modo esemplare nei bisogni degli ultimi e dei più deboli, nei contesti urbani più difficili e degradati della città”.