I Paesi membri devono migliorare l’applicazione delle direttive Ue sul mercato europeo. Nel 2020 il tasso di direttive non correttamente recepite ha raggiunto l’1,4%, il dato più elevato finora. Lo comunica, in una nota, la Commissione europea pubblicando il rapporto Single Market Scoreboard 2021. Il numero di infrazioni legate al mercato unico è ulteriormente salito a 837 casi pendenti (+5% rispetto al 2019), uno dei livelli più alti degli ultimi 10 anni. Il costante aumento dei servizi di informazione, consulenza e risoluzione dei problemi ha supportato imprese e i cittadini: nel 2020 Solvit, uno strumento informale di risoluzione dei problemi, ha trattato più di 2.600 casi di cui l’80% è stato risolto. Il portale “La tua Europa” ha registrato 33 milioni di visite. Mentre Your Europe Advice ha trattato più di 33mila domande di cittadini e imprese. Tuttavia, “le autorità nazionali devono adottare misure per garantire la capacità amministrativa necessaria per l’applicazione delle norme del mercato unico”, scrive Bruxelles. Nei centri Solvit, “la mancanza di risorse ha provocato ritardi nel trattamento dei casi”, afferma la Commissione Ue. I risultati degli appalti pubblici continuano ad essere disomogenei in tutto il mercato unico: “Troppi bandi di gara attirano solo un’offerta e il prezzo più basso rimane l’unico criterio di aggiudicazione nella maggior parte dei bandi”.
Nel 2020, la pandemia ha portato a una diminuzione dell’1,3% delle Pmi dell’Ue, il loro valore aggiunto è sceso del 7,6% e la loro occupazione dell’1,7%. Mentre nel 2021 ci sono già segnali di una ripresa. “È della massima importanza che gli Stati membri mettano in campo tutti i mezzi per creare un ambiente imprenditoriale favorevole alle Pmi”, sostiene la Commissione.