“Le Fondazioni antiusura da oltre 25 anni mettono in campo attività rivolte a sottrarre le fasce più deboli della società dalla morsa dell’usura e del sovraindebitamento”: lo ricorda il presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II, Luciano Gualzetti, in vista delle proposte di modifica alla legge antiusura n. 108/1996 che istituisce il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura (di cui all’art. 14 della legge) e il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura (di cui all’art. 15). “In questi anni abbiamo visto modificarsi le tecniche di adescamento degli usurai, perché l’usura è un fenomeno che si evolve e si emancipa con le congiunture economiche – osserva Gualzetti -. Pertanto, anche la legge n. 108/1996, che venticinque anni fa istituiva il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura e il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, con il preciso scopo di supportare, per un verso, soggetti già vittime di usura (Fondo di solidarietà) e, per un altro, soggetti vulnerabili dal punto di vista finanziario e dunque a rischio di cadere nella rete degli usurai, necessita di una revisione”.
Attualmente, conclude il presidente della Consulta nazionale, “si contano circa sei milioni di famiglie a rischio di esclusione sociale per sovraindebitamento e la normativa obsoleta non consente di intervenire tempestivamente. Diventano necessari, insieme a una revisione degli strumenti normativi, nuove alleanze per contrastare il complesso e nocivo sistema illegale del credito dell’usura”.