“Ancora una volta Papa Francesco sceglie il Mediterraneo. Il grande lago di Tiberiade, luogo delle tre religioni abramitiche. Una scelta precisa per dire al mondo che l’unica via possibile esiste ed è rappresentata dal dialogo, dalla cultura dell’amore e della fratellanza”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio.
“Il viaggio apostolico a Cipro e in Grecia – evidenzia – va esattamente nella direzione opposta di chi alza muri e fili spinati. Il Santo Padre oppone la logica dei costruttori di ponti per essere fratelli tutti”. “Con Papa Francesco – prosegue Garofalo – ci sentiamo uniti e abbracciamo tutti i fratelli di ogni religione, affinché il ‘mare nostrum’ non sia più luogo di morti innocenti, per ritornare ad essere un quadrante cruciale per le dinamiche del mondo globale”. “Accanto a questo – conclude Garofalo –, l’Europa ha il dovere di investire su progetti in grado di abbattere le disuguaglianze, favorire il passaggio a una società sostenibile e rilanciare politiche di partenariato in ambito sociale, economico e culturale. Anziché muri di separazione come sta accadendo tra il confine della Bielorussia e la Polonia, deve prevalere nelle nostre comunità l’accoglienza dell’altro, per spezzare le catene dell’indifferenza”.