Musical: debutta stasera a Roma il musical “Forza venite gente”, rinnovato a 40 anni dal suo esordio

(foto Soni Produzioni Srl )

Debutta questa sera al Teatro della Conciliazione di Roma il musical “Forza venite gente”, uno spettacolo che compie 40 anni e si ripropone al pubblico rinnovato per confermare i numeri da record che lo hanno contraddistinto. 3.500 repliche, oltre 2 milioni e 500mila spettatori, di cui 250mila in piazza San Giovanni a Roma, in occasione del Giubileo del 2000, e 30mila a Padova raccolti nello stadio assieme a Giovanni Paolo II. È stato tradotto in otto lingue e rappresentato in Brasile, Messico, Polonia, Ucraina, Albania e Bielorussia. Rinnovato nella tecnologia e nella qualità dell’allestimento, lo spettacolo della Soni Produzioni Srl presenta attraverso 20 interpreti tra attori, cantanti e ballerini, la figura del patrono d’Italia, raccontando i valori, le emozioni della quotidianità, offrendo due diversi piani di lettura: il racconto storico ed il rapporto tra padre e figlio. “Raccontare la storia di San Francesco oggi, con i canoni di una regia moderna, è molto emozionante. Penso che il messaggio di San Francesco sia attuale più oggi che ieri”, le parole al Sir del regista Ariele Vincenti che spera di far emozionare il pubblico, esaltando la storia del santo attraverso un musical che non definisce vecchio ma piuttosto un cult, un evergreen. “Abbiamo cercato di adattarlo ai tempi di oggi. Da una parte c’è il racconto di quest’uomo straordinario che è San Francesco, la sua vita, il suo rapporto con il padre. Dall’altra questo spettacolo che solo a nominarlo fa venire i brividi un po’ a tutti”, aggiunge il regista romano che parla del debutto in un Teatro a pochi passi da dove risiede Papa Francesco: “Come San Francesco, è andato anche lui in Medio Oriente a cercare un dialogo tra le religioni e, aldilà di questo, tutti i messaggi che porta sono gli stessi che San Francesco lanciava 800 anni fa”. Strizza l’occhio al vescovo di Roma anche Stefano Dilauro: “Speriamo che voglia affacciarsi, visto che siamo a poche centinaia di metri”, ma torna serio quando parla del santo che impersona nel musical. “Sono rimasto colpito con la leggerezza da questa profondità – afferma -. Come dice Italo Calvino, la leggerezza è planare sulle cose, è un po’ quello che faceva lui. Ha creduto e poi, da solo che era, si è ritrovato tutta una fraternità intorno. Credo che mandi tanti messaggi, belli anche per i giovani”. Uno spettacolo che conserva la direzione artistica di Michele Paulicelli, autore delle musiche e primo San Francesco al debutto il 9 ottobre 1981 al teatro Unione di Viterbo: “Per me è un proseguimento dal punto di vista artistico. In questi ragazzi giovani, io vedo i miei figli e sono felicissimo di questo, perché vedere continuare la propria opera attraverso i figli è qualcosa di bello”. Un cast completamente giovane per una scelta ben precisa. “Dopo la pandemia, la categoria dei giovani è stata quella che più ha sofferto e quindi abbiamo voluto prendere dei ragazzi di vent’anni e dare loro una chance, una possibilità. Sicuramente hanno un grande talento”, il pensiero di Vincenti che trova conferma anche nelle parole della coreografa Dalila Frassanito: “Prenderli tutti così giovani è abbastanza rischioso, soprattutto per un musical così importante dove hanno una grandissima responsabilità. Però è stata una bella scommessa e loro hanno risposto benissimo”.

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