Dal 1° gennaio al 15 novembre 2021 sono state 4.489 le persone straniere transitate dai Centri per il rimpatrio (Cpr), tra loro solo 2.231 sono state rimpatriate. È quanto emerge dai dati forniti dal Dipartimento della pubblica sicurezza elaborati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale in occasione del workshop “La tutela della salute delle persone migranti sottoposte a misure di trattenimento e rimpatrio forzato”. In sostanza, spiega un comunicato diffuso oggi, solo il 49,7% dei migranti trattenuti nei centri di rimpatrio nel 2021 è stato effettivamente rimpatriato. “Un dato – viene osservato – che conferma la tendenza degli anni precedenti (48,7% nel 2019 e 50,88% nel 2020) e che pone seri interrogativi circa la legittimità di un trattenimento finalizzato a un obiettivo che nella metà dei casi non viene raggiunto”. Una privazione della libertà “ingiustificata e fine a se stessa”, come sottolineato dal Garante nazionale nelle Relazioni al Parlamento degli ultimi anni.
I motivi di non rimpatrio, viene spiegato, sono diversi: residuali sono l’allontanamento arbitrario (1,14%) e l’arresto all’interno del Cpr (1,11%); il 16,62% delle persone transitate nei Cpr è stato dimesso perché non identificato allo scadere del termine, nel 15,64% dei casi il fermo non è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. 84 persone (1,87% del totale) erano richiedenti di protezione internazionale, 624 (il 13,9%) sono stati liberati per “altri motivi”.
La percentuale di rimpatri varia a seconda del Cpr considerato: si va dall’88% effettuato dal centro di Caltanissetta Pian del Lago al 18,1% per quello di Torino. Per quanto riguarda le provenienze delle persone transitate dai centri per il rimpatrio, oltre la metà (54,9%) proviene dalla Tunisia, 10,5% dall’Egitto, 7,3% dal Marocco, 4,3% dall’Albania, 3,7% dalla Nigeria. Sui 2.231 rimpatri di quest’anno la maggioranza (71,8%) sono stati effettuati verso la Tunisia con 1.602 persone. 259 verso l’Egitto, 142 verso l’Albania, 53 verso la Romania, 30 verso la Georgia.