Con il nuovo progetto in Uganda denominato “Piantare una foresta di vita” l’Ufficio missionario e l’Ufficio per il dialogo della diocesi di Bolzano-Bressanone proseguono sulla strada di una maggiore giustizia sociale e delle misure di compensazione di CO2. Il progetto, frutto dell’adesione della diocesi all’Alleanza europea per il clima, punta infatti alla riforestazione in un’area collinare nella diocesi ugandese di Kabale. L’Ufficio missionario ha già contribuito in passato a piantarvi 150mila pini con la collaborazione del missionario laico Antonio Pizzi e del parroco don Gaetano Batanyenda. Proprio Pizzi, in un recente incontro con gli studenti a Bressanone, ha raccontato che oggi questi alberi hanno un’influenza positiva sul microclima: le foreste assicurano una maggiore quantità di acqua immagazzinata nel suolo, che permette di prevenire la sua erosione, e gli alberi sono diventati una fonte di reddito supplementare per la popolazione locale.
Il nuovo progetto, in concreto, prevede che il terreno venga acquistato dalla parrocchia e poi preparato per la messa a dimora di 70mila piantine (circa 4 per mq) su una superficie di 1,6 ettari. Il progetto consente anche di dare lavoro e un piccolo compenso ad almeno 30 persone. Un alberello costa circa 30 centesimi, il prezzo include l’acquisto, la preparazione del terreno e la cura degli alberi piantati. A quanti contribuiscono viene consegnato anche un attestato di ringraziamento e un regalo speciale è previsto per le classi scolastiche. Anche lo Studio teologico accademico di Bressanone partecipa al progetto di riforestazione in Uganda, perché “l’insegnamento e la ricerca nel campo della sostenibilità sono tra i focus principali dell’istituto”, sottolinea il preside Alexander Notdurfter. Info: www.bz-bx.net/alberello.