“È importante che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi di cooperazione affinché tutte le persone abbiano un accesso rapido ai vaccini”. A ribadirlo è il Papa, che ricevendo in udienza gli Ambasciatori di Moldova, Kyrgyzstan, Namibia, Lesotho, Lussemburgo, Ciad e Guinea Bissau presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle lettere credenziali, a proposito dell’emergenza sanitaria ancora in corso, ha precisato: “Non è una questione di convenienza o di cortesia, ma di giustizia. La realtà della pandemia in corso ci ricorda ancora una volta che siamo una comunità globale dove i problemi di una persona sono i problemi di tutti”. “Quando ho incontrato i vostri colleghi, poco più di un anno fa, per la stessa cerimonia, il mondo era ancora nella morsa della pandemia, ma segni di speranza stavano emergendo all’orizzonte mentre venivano somministrati i primi vaccini”, ha ricordato il Papa: “All’epoca, molti credevano che il loro arrivo annunciasse una rapida fine della pandemia. Mentre da allora sono stati fatti grandi progressi, un anno dopo vediamo come il Covid-19 stia ancora causando dolore e sofferenza, per non parlare della perdita di vite umane”. “Nonostante i progressi medici e tecnologici nel corso degli anni, qualcosa di microscopico – un oggetto apparentemente insignificante – ha cambiato per sempre il nostro mondo, che ce ne rendiamo conto o no”, ha osservato Francesco: “Come ho avuto modo di osservare all’inizio della pandemia, è urgente imparare da questa esperienza e aprire gli occhi per vedere ciò che è più importante: gli uni con gli altri”.