Ancora “non possiamo celebrare il Natale come prima”, ma “questo ci permette di prestare attenzione al senso pieno del Natale: la venuta di Cristo nella nostra vita e nel mondo”: i vescovi dei Paesi Bassi, nel loro tradizionale messaggio di Natale invitano a riflettere sul significato dell’incarnazione e a vedere come “tra le nuvole scure della pandemia, ci sia la luce”. In particolare nelle persone che si attivano “per aiutare gli altri e possono così testimoniare la luce, l’amore e la pace di Cristo, come gli angeli nella notte di Natale”. “Noi siamo le mani e i piedi” di Cristo, scrivono i vescovi, e per questo chiamati a essere accanto a chi è nella sofferenza. Parlando del prendersi “cura” i vescovi fanno riferimento anche a politici, scienziati, personale sanitario che lavorano nel Paese – e definiscono “doloroso e scioccante” che incontrino opposizione – ma ricordano anche i tanti “che si impegnano per una cura dignitosa delle persone bisognose”. Un pensiero va a coloro che “lavorano instancabilmente per i rifugiati alle frontiere esterne dell’Europa”: creano legami “tra persone di diverse religioni, filosofie e culture”. E sulla bellezza dei legami, “forza per portare e cercare la luce nella vita degli altri e nella vita di tutti i giorni”, i vescovi concludono la lettera ricordando l’appuntamento del Sinodo e invitando i credenti “a pensare insieme a come stiamo camminando, come possiamo crescere e vedere lo Spirito Santo all’opera”.